L’estremo difensore del Genoa, Josep Martinez ha rilasciato un’intervista al Secolo XIX, ecco che cosa ha detto
Josep Martinez ha rilasciato un’intervista al Secolo XIX, in cui ha affrontato vari temi. Dall’esperienza nel settore giovanile del Barcellona, alla parentesi in Germania, fino all’avventura al Genoa, segnata da alcune parate decisive, come quella a Bari, in una partita giocata con la febbre. Ecco le dichiarazioni di Martinez.
SULLA PARATA CONTRO IL BARI. “La svolta è arrivata lì, anche se avevo lavorato tanto anche prima. Poi ho avuto un infortunio alla schiena e ha giocato Semper, che è un portiere di alto livello. Ho dovuto aspettare il mio momento e fare qualcosa in più. Così è arrivata la parata a Bari, mentre avevo 39 di febbre. Il calcio è questo. Quando sembra che vada tutto male, accade qualcosa e la situazione cambia“.
SUGLI ALTRI INTERVENTI DECISIVI. “In verità a Bari la palla era anche un po’ centrale. Bastava fosse un po’ più alla mia sinistra e avrei potuto farci poco. La più difficile è stata quella con il Venezia su Crnigoj: il tiro era forte e io stavo tornando in porta. A volte succedono anche i miracoli. Con la Reggina la palla era più morbida e la difficoltà stava nel tornare verso la porta“.
SU BARCA, LIPSIA E DIFFERENZE CON L’ITALIA. “A Barcellona ho avuto un cambio di mentalità. Prima uscivo poco e non mi piaceva giocare coi piedi. L’esperienza al Lipsia mi ha fatto crescere. Il livello era altissimo e l’assistenza dello staff massima. Anche se giocavo poco, con l’allenatore dei portieri il livello era molto alto. La differenza principale con l’Italia è la fase difensiva: qui, anche se giochi con l’ultima, non è facile vincere le partite, si fa la differenza con i dettagli“.
SULLA COSTRUZIONE DAL BASSO. “Se la squadra gioca così, io posso farlo. Casomai altre squadre non giocano così perchè non hanno qualità e mentalità per farlo. Se abbiamo la fortuna di andare in A, dobbiamo continuare con questa mentalità: ci può dare buoni risultati“.
SUL FINALE DI CAMPIONATO. “Stiamo bene, i risultati ci hanno dato fiducia. Bisogna puntare al massimo e mettere il Genoa dove merita: al primo posto e in Serie A. Dobbiamo guardare solo alla squadra che è davanti: se vinciamo le ultime quattro chiudiamo al primo posto. Bisogna essere ambiziosi e arrivare alle ultime partite con la promozione già in tasca“.
SUL FUTURO. “Nel mio contratto c’è scritto che in caso di promozione resterò al Genoa. Questo è il mio obiettivo, giocare in Serie A col Grifone“.
SUI TIFOSI. “Giocare con la Nord alle spalle è speciale. Se sono 9 gare che non prendiamo gol in casa significa qualcosa. Non è merito solo della squadra. Quando vieni a giocare al Ferraris succede come alle squadre che giocano contro il Real Madrid: hanno rispetto per il Bernabeu. Non credo di aver visto tifosi come quelli del Genoa“.
Se fai le uscite di oggi in A ti castigano
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Speriamo
❤💙 👍
Lo ammetto con lui ho sbagliato! (ma non sono solo). Quando Blessin lo faceva giocare al posto di Semper non ero d’accordo. Certo all ‘inizio qualche incertezza l’ ha avuta, ma poi è migliorato tantissimo. Ora da sicurezza alla difesa e a.. noi tifosi!! Bravo Martinez!! ❤️💙
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