ESCLUSIVA CG – Pittino: “Salvo il Sestri Levante e poi torno protagonista al Genoa”

Pittino: "II compagno che mi ha colpito di più? Strootman, una macchina. Grato a Gila e a Dainelli, si fermava con me dopo allenamento"

pittino

La nostra redazione ha raggiunto per un’intervista esclusiva il difensore classe 2005 Tommaso Pittino, di proprietà del Genoa e attualmente in prestito al Sestri Levante, con cui sta giocando da protagonista il campionato di Serie C. Ecco le parole di Pittino ai nostri microfoni.

Tommaso Pittino, innanzitutto ti chiedo come stai, dato che per un mese sei stato indisponibile per un infortunio

Adesso ho sistemato tutto e mi sento bene. Appena arrivato, dopo la prima partita, nel primo allenamento della settimana ho avuto una piccola lesione muscolare. L’ho un po’ portata avanti, sono stato fuori quasi un mese e mezzo. Però adesso è andato via tutto, quindi anche fisicamente sto bene e sono contento“.

Che impressione ti sta facendo questa prima stagione da protagonista nei professionisti? Come ti trovi?

Sicuramente è un’esperienza importante, ho avuto la fortuna di venire qui in un gruppo super disponibile, forte, nessuno ti mette i bastoni tra le ruote e i grandi sono i primi che ti aiutano, quindi mi ritengo molto fortunato. Come hai detto è un’esperienza importante, la prima tra i professionisti e sono contento di come sta andando, speriamo continui così”.

Mister Scotto ti ha dato subito fiducia da titolare in un campionato difficile come la Serie C e in partite tese come il derby con la Virtus Entella…

È vero, devo ringraziare il mister perchè è stato disponibile sotto questo punto di vista, poi cerco di ripagare la fiducia in ogni partita e in ogni allenamento. Il mister mi è stato da subito vicino e mi ha aiutato ad inserirmi al meglio, gli sono grato per questo“.

Facciamo un passo indietro: l’estate scorsa sei stato aggregato alla Prima Squadra del Genoa in ritiro a Moena e hai svolto tutte le amichevoli precampionato. Che esperienza è stata? 

Il ritiro è stata un’esperienza più che positiva, mi ha dato tanto sotto tutti i punti di vista. Andare in ritiro e vivere la quotidianità con i più grandi e con professionisti del genere mi ha aiutato davvero tanto. Anche loro sono un gruppo fantastico, mi hanno fatto sentire da subito a mio agio. Se vedono che c’è impegno ti aiutano. Poi ovviamente sono grato a mister e società che mi hanno fatto fare ritiro e amichevoli. Tutto ciò che ho imparato lì cerco di portarlo anche qui a Sestri. È stata un’esperienza importante per la mia crescita“.

Non era il primo approccio di Pittino con i grandi, perché sin dalla scorsa stagione ti allenavi regolarmente con loro e sei stato convocato molte volte sia in casa che in trasferta. Ma com’è per un ragazzo entrare in uno spogliatoio di Serie A prima di una partita importante?

Nei primi allenamenti e nelle prime convocazioni, come poi anche in ritiro cercavo sempre di rubare più cose possibili dai più grandi, perchè penso che ogni piccola cosa bisogna coglierla, soprattutto da loro che sono professionisti di Serie A. Poi l’anno scorso la squadra andava bene, la strada per l’obiettivo della salvezza non era tanto in salita e quindi c’era un ambiente positivo. Chiedevo consiglio, chi più chi meno mi parlava e mi stava dietro, non è una cosa scontata. Milan (Badelj, ndr) che è il capitano ma anche tutti gli altri mi hanno dato una grossa mano, sia dal punto di vista calcistico che è scontato , ma anche dal punto di vista umano e delle relazioni tra compagni, che sono importanti“.

C’è qualche compagno, difensore e non, nel Genoa che hai studiato particolarmente bene per “rubargli” una qualità?

Tralasciando il punto di vista tecnico, umanamente quello che mi ha colpito di più l’anno scorso è stato Strootman. Nonostante avesse i suoi problemi e la sua età era una macchina. Sempre il primo che si dannava, in allenamento andava più di tutti. Quando tu giovane vedi uno come lui che si danna l’anima, non puoi tirare indietro la gamba. Poi come lui molti altri, però è stato l’esempio lampante, perchè essendo uno dei più esperti si poteva gestire, ma sia in palestra che in campo andava fortissimo. In Primavera appena noi ragazzini vediamo che le cose vanno bene magari ci montiamo la testa, vedere un professionista così ti dà una mano a pensare che non si è mai arrivati e bisogna fare il bene della squadra. Dal punto di vista difensivo cercavo di guardare tutti e mi davano molti consigli, penso che la difesa del Genoa sia davvero forte“.

E scaldarsi sul prato di San Siro, per te che sei cresciuto nel Milan, com’è?

È stata un’emozione incredibile, è stata una delle mie prime convocazioni, sono rimasto colpito alla grande. I compagni che sono professionisti da anni mi dicevano che gli fa sempre effetto, quindi figuriamoci io che ci entravo da convocato per la prima volta, mi rimarrà dentro per sempre e voglio tornarci da protagonista un giorno. Ci sono andato da piccolo le prime volte, a 6/7 anni. Abbiamo anche avuto la fortuna che fosse pieno, tra i loro tifosi e i nostri nel settore ospiti“.

In quel Milan non solo Pittino ma anche Zeroli e Torriani, pure loro classe 2005…

Sì, ci sentiamo ancora, li incontrerò tra due settimane quando giocheremo in campionato contro il Milan Futuro. L’ultimo che ho sentito è proprio Torriani che ha esordito in Champions, gli ho fatto i complimenti. Gli auguro sempre il massimo, più amici arrivano in alto e più sono orgoglioso“.

Conosci mister Gilardino sin dai tempi della Primavera 2, sei uno dei giocatori che si è “portato con sè” in Prima Squadra: è stimolante lavorare con un allenatore che dà molto spazio e fiducia ai giovani? Come si approccia con i ragazzi?

Il mister da questo punto di vista mi ha fatto subito sentire a mio agio in un ambiente così importante, da Primavera a Serie A. Far sentire a proprio agio un giovane è importante. Lo devo ringraziare perchè mi ha sempre tenuto con lui in Prima Squadra, mi ha portato dietro a San Siro e all’Allianz. Gli sono molto grato e spero di aver ripagato la sua fiducia in allenamento, in ritiro e spero in futuro di ripagarla anche sul campo. Anche Dainelli mi ha aiutato tanto. Lui mi ha dato una grande mano, ci fermavamo dopo l’allenamento a fare qualcosa, fermarti dopo l’allenamento per dedicarti a un ragazzo come me è una cosa che mi ha fatto sempre molto piacere. Poi tutto lo staff è molto preparato, li posso solo che ringraziare“.

Ti ha detto qualcosa quando c’è stata la possibilità di andare in prestito? Ti ha dato un consiglio in particolare?

Io avevo parlato con mister Gilardino qualche settimana prima. Poi è stata una decisione presa un po’ all’ultimo quella di andare a giocare in Serie C. C’era sempre il dubbio se rimanere o meno. Ho chiesto un parere al mister, mi ha dato i suoi consigli e insieme al direttore abbiamo poi preso quella che è la decisione più giusta per la mia carriera. È importante, prima o poi bisognava fare il salto. Quindi sono molto contento della decisione e di aver trovato una piazza come Sestri Levante, con tutte le persone che ci lavorano, un gruppo splendido, quindi penso che non mi potesse andare meglio e sono contento“.

Per chiudere: un obiettivo a breve termine e uno a lungo termine che si pone Tommaso Pittino

A breve termine cercare di salvarsi col Sestri Levante e fare meglio possibile in questa stagione. A lungo termine, come dicevo prima, cercare di  ripagare mister e società Genoa in prima persona da protagonista in Serie A. L’obiettivo è sempre quello di tornare da protagonista al Genoa“.

Si ringrazia Tommaso Pittino e il Sestri Levante per la disponibilità

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9 mesi fa

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9 mesi fa

@follower 🗣️”Appena arrivato a Sestri ho avuto una piccola lesione muscolare, ora sto bene. Andare in ritiro e vivere la quotidianità con i più grandi mi ha aiutato davvero tanto. Milan (Badelj, ndr) che è il capitano ma anche tutti gli altri mi hanno dato una mano. Devo ringraziare Gila perchè mi ha sempre tenuto con lui in Prima Squadra, mi ha portato dietro a San Siro e all’Allianz”.

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