Il terzino destro del Genoa classe 1993 fresco del rinnovo con il Grifone fino al 2026, Stefano Sabelli ha parlato all’edizione oggi in edicola del Secolo XIX.
SUL LEGAME CON IL GENOA-“Rimanere qui era un mio obiettivo, condiviso con la società. Abbiamo trovato un punto di incontro, sono molto felice. Sono legatissimo a questo club e adesso voglio riuscire a fare una presenza in più della scorsa stagione. Ma a prevalere è l’interesse della squadra e l’obiettivo che ci siamo prefissi a inizio anno.”
SU BALOTELLI- “Conosco bene Mario, gli sono amico e penso che sia molto diverso dall’immagine che ne viene fuori dal punto di vista mediatico. Sta facendo il percorso giusto, veniva da quattro mesi di inattività e con il fisico che ha c’è bisogno di tempo per trovare la migliore condizione. È da settembre che mi dice di voler giocare qui. Ha voglia di rimettersi in gioco, da quando è qui non ha mai sgarrato. Sa di avere commesso errori e di avere ottenuto meno di quello che avrebbe potuto avere. Bisogna avere fiducia in Mario e noi ce l’abbiamo.”
SUL CAMBIO DI ALLENATORE– “Sono molto legato a Gilardino, valuto le persone e si è sempre comportato con grande lealtà. Purtroppo gli allenatori pagano per i risultati, in parte è responsabilità anche di noi giocatori. Il cambio di allenatore ti scuote a livello personale, a dare ancora di più. Con Vieira stiamo lavorando bene, ora cerchiamo di avere il dominio del gioco e di alzare l’asticella. Certamente i risultati positivi aumentano la fiducia e aiutano a lavorare meglio“.
SULLA VITTORIA DI UDINE– “È una grande prova di maturità. Perché chi ha giocato a calcio sa quanto sia insidiosa una partita giocata con l’uomo in più, ti sembra tutto più facile e dal punto di vista mentale finisci per concedere qualcosa. Non l’abbiamo fatto, abbiamo controllato la gara. E poi non va dimenticato che l’espulsione nasce da un’idea di gioco ben precisa, quella di andare a fare un pressing molto alto per metterli in difficoltà“.