Nel prepartita di Genoa-Lecce abbiamo raggiunto Alessio Amato, collega giornalista di CalcioLecce.it, che ai nostri microfoni ha presentato il match dal punto di vista dei giallorossi. Ecco le sue parole.
Quanto ha pesato per il Lecce la cessione di Dorgu a gennaio?
“Inizialmente sembrò avere avuto addirittura esiti esclusivamente positivi. Oltre all’aspetto economico, sicuramente considerevole a concretizzare una plusvalenza da record, c’è stata una risposta tecnica che ha visto l’immediata esplosione vincente di Pierotti a Parma seguita da due pareggi, con Bologna e Monza, in cui tutta la squadra giocò molto bene. Poi nei tre ko è mancata, tra le altre cose, anche la sua rapidità e frizzantezza. Parliamo tuttavia di qualcosa che è andata non troppo lontana da quello che era il cammino del Lecce con Dorgu. Un gran bel giocatore, certo, ma in casa giallorossa è quasi sempre il collettivo ad aver fatto la differenza“.
Di cosa ha bisogno in questo finale di campionato la formazione giallorossa per salvarsi?
“Di ridurre gli errori che, in gare come le ultime tre, sono costati tra i 2 ed i 4 punti minimo. I giallorossi oscillano tra la poca lucidità sottoporta ed una fragilità difensiva che, seppur non sempre, spesso si manifesta. E poi soprattutto non devono perdere quello spirito battagliero che è fondamentale“.
Che Lecce vedremo al Ferraris e che partita sarà?
“Giampaolo potrebbe andare sulla linea della continuità, anche se c’è gente in panchina come Gaspar e Karlsson che scalpita. Credo sarà una gara non troppo lontana di quella d’andata di due mesi fa, in cui fisicità e tatticismi potrebbero prendere il sopravvento. A meno che qualche episodio non cambi l’inerzia in favore dell’una o dell’altra già nella prima parte di match“.
