Il difensore rossoblù scrive di suo pugno un pensiero sulle colonne del Secolo XIX per celebrare la stagione del Genoa
Mattia Bani non ha giocato contro il Bari per la squalifica rimediata dopo il cartellino rosso diretto contro il Frosinone. Ha avuto così l’occasione di scrivere, di suo pugno, un pensiero su questa annata del Grifone, che è stato pubblicato sull’edizione odierna del Secolo XIX. Lo sintetizziamo e pubblichiamo di seguito.
BANI. “Pensavo di sapere che sapore ha la sfida, ho una carriera lunga alle spalle. Poi sono arrivato a Genova e mi sono accorto che non lo sapevo. È con il Genoa che ho assaporato il vero gusto della sfida. Ha sapore di caduta, come quando in un sogno si ha la sensazione di cadere nel vuoto. E ha sapore di ripartenza. È il secondo step, dopo essere caduti ci si rialza per ricominciare a volare. La sfida ha anche sapore di costruzione, anzi, di ricostruzione, se avviene dopo una caduta. Nuovi compagni di viaggio, ma anche quelli di sempre, quelli che hanno vissuto la caduta. Capitani sul campo e morali, gente con il Genoa dentro, perchè la sfida è anche un cerchio che si chiude. La sfida ha sapore di ostacoli, quelli che trovi per la strada e superi con sacrificio. Ha sapore di famiglia, una grande famiglia, e di casa. Lo stadio pieno e un attaccamento incondizionato. Questa sfida, ha sapore di speranza e rivincita. E alla fine, forse, è così: se non avessi mai perso, non saprei cos’è la sfida. E questa volta la sfida l’abbiamo vinta“.