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Blessin, da direttore d’orchestra a freddo spettatore

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La parabola discendente del tecnico tedesco, passato da essere un tifoso in mezzo al campo ad un ombra in panchina

Una strana parabola, quella che ha attraversato Alexander Blessin alla guida del Genoa. Nella conferenza stampa dopo la sconfitta di Perugia, il tecnico tedesco è parso un uomo completamente diverso da quello che si era visto agli albori della sua esperienza in rossoblù. Come ricorda Il Secolo XIX, indimenticabili le esultanze dell’anno scorso quando, arrivato a soccorrere una squadra reduce dal terrificante lavoro di Shevchenko, salutava la Nord con un entusiasmo incredibile con il quale in poco tempo aveva conquistato il cuore del Popolo Genoano. I tifosi l’hanno subito accolto e sostenuto nonostante la stagione ormai fosse segnata e la retrocessione inevitabile, perchè lui era riuscito a ridare una dignità ai suoi giocatori.

A partire dall’estate però qualcosa si spezza e i rapporti iniziano ad incrinarsi. L’uomo arrivato sotto la Lanterna da gran sconosciuto per insegnare al calcio italiano i dettami del gegenpressing, stava piano piano iniziando a prendere emotivamente le distanze. I primi indizi li si possono trovare durante il ritiro in Austria, con l’arrivo delle prime critiche in seguito delle prime amichevoli. Poi la breve tregua garantita dai risultati positivi all’esordio in campionato.

Con l’aumento della pressione per una promozione lampo promessa ai tifosi e una squadra costruita per essere la favorita, Alexander Blessin inizia a rabbuiarsi sempre di più. In panchina urla poco e la bestia feroce che ringhiava da bordo campo sembra essere ormai un lontano ricordo. Arrivano dunque le fatidiche gare con Reggina, Brescia, Como ed infine Perugia, con prestazioni che hanno portato grossi dubbi sulle sue competenze. Con queste partite non solo inizia a venire meno la fiducia da parte della società, ma anche da parte della tifoseria.

È tonante nella conferenza post partita di ieri sera: “Sono deluso dalla squadra, sono dei dilettanti”. Non ci sono più alibi. Che fino a questo momento aveva difeso la sua rosa, spara a zero senza tenersi nulla dentro. “Hanno fatto delle cose inguardabili” ringhia ai microfoni “Guardate invece gli attaccanti avversari, hanno dato il 110%. Questi sono risultati”. Parole pesanti, che potrebbero essere le ultime pronunciate dal tecnico con addosso i colori del Genoa.

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1 anno fa

Rimandatelo ad allevare marmotte sto mangiacrauti di m

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1 anno fa

Incapace

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1 anno fa

Maestro di che? Non di calcio di sicuro.

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1 anno fa

Non ci capisce Na cippa

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1 anno fa

Non vale niente…..preferisco Ranieri ❤💙

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1 anno fa

Pareggio in casa con il Como e perdere con Perugia!!. Via subito!!

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1 anno fa

Grammo!

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