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Da quando ha preso posto sulla panchina del Genoa, l’ex campione del mondo ha gradualmente plasmato il suo Grifone

Arrivato in sordina dalla Primavera in seguito l’esonero di Blessin, Alberto Gilardino è stato chiamato al duro compito di riportare vigore ad un Grifone in caduta libera dopo una triste serie di risultati sconfortanti dovuti ad una squadra senza gioco e un attacco senza killer instinct. Da stratega, come sottolinea La Gazzetta dello Sport, ha deciso di non stravolgere la squadra fin dal primo giorno per evitare di creare confusione tra le fila, quindi ha adottato il 4-2-3-1 prediletto dal tecnico tedesco per cambiarlo in corso d’opera in un 4-3-3 con la speranza di dare supporto ad un Coda che fino a questo momento è sempre stato lasciato troppo solo. La duttilità è la nuova arma del Genoa. Si è visto contro il Sudtirol, contro al quale ha cambiato pelle più volte fino a trovare l’occasione che ha portato al gol. In quell’occasione, fondamentale è stato l’inserimento di Puscas (poi in gol) al posto di Jagiello. Ora ad attendere i rossoblù c’è il Frosinone capolista, che arriva al Ferraris con una difesa che ha preso solo 10 gol. La soluzione di Gilardino potrebbe essere partire con Aramu trequartista in supporto delle due punte: Coda e uno tra l’attaccante rumeno e Yalcin.

Merito di Gilardino è stato compattare un gruppo alla deriva. Arrivato nello spogliatoio, ha fatto capire che l’unico modo per risalire in sella e riprendere la corsa per la promozione è fare fronte comune, mettendo sullo stesso piano leader come Strootman e Sturaro e i gregari. Inoltre ha dovuto avere a che fare con la delicata situazione di Portanova, accusato nelle ultime settimane di violenza sessuale e condannato in primo grado a sei anni di carcere: circostanza che ha affrontato con grande tatto e diplomazia, senza portare ad ulteriori turbamenti.

Da allenatore ad interim chiamato a fare da traghettatore vista la strepitosa esperienza con la Primavera tuttora imbattuta e prima in classifica, Gilardino è stato confermato fino alla fine del girone d’andata (sfida in trasferta contro il Bari). L’idea della società sarebbe quella di prendere un tecnico più navigato, ma l’ottima partenza con 4 punti in 2 partite, nonchè i 2 gol segnati e gli 0 subiti spingono a favore di una sua ulteriore conferma. In più è molto amato dalla tifoseria, che tiene nel cuore molti le tante volte che l’ex campione del mondo ha suonato il suo violino davanti alla Nord. Le due prossime sfide sono decisamente complicate, con il Frosinone capolista in casa e la Vecchia Stella del Sud lontano da casa, ma anche solo due pareggi potrebbero risultare un segnale abbastanza forte per spingere la dirigenza a puntare tutto su di lui. Sicuramente servirà anche attuare una buona strategia di mercato. Necessari sono i rinforzi in difesa con un terzino sinistro e un centrale mancino, a centrocampo e in attacco.

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