L’analisi tecnica dell’ex bandiera rossoblù sull’avversario che domenica affronterà il Genoa tra le mura del Ferraris
Domani sarà Genoa-Frosinone, gara al vertice tra la prima della classe e la quarta potenza del campionato. Come analizzato dall’ex bandiera rossoblù Claudio Onofri tra le colonne de Il Secolo XIX, la sfida combattuta tra le mura del Ferraris vedrà battersi due sorprese di questa stagione di Serie B. Grazie ad una formazione giovane ed esperta che ha fatto della compattezza il suo punto di forza, i giallazzurri occupano il primo gradino del podio con un distacco dalle inseguitrici che supera di gran lunga qualsiasi aspettativa avrebbe potuto avere anche il più ottimista tra gli scommettitori; il Grifone, al contrario, dopo un avvio che tanto ricorda un fuoco di paglia fa fatica ad incidere e a divincolarsi dal pericolo della lotteria della zona play-off.
Il gran successo della formazione allenata da Fabio Grosso è dovuto al blindato reparto arretrato che guida la classifica delle difese che ha subito meno gol (10, tre in meno del Genoa secondo) grazie alle ottime prestazioni del portiere classe 2001 Turati. Scuola Sassuolo, l’estremo difensore si è guadagnato con la sua sicurezza tra i pali la convocazione nel maxi stage nella Nazionale di Mancini. Il Frosinone, facendo tesoro del detto “squadra che vince non si cambia”, è la formazione che ha chiamato in causa meno giocatori nel suo consolidato 4-3-3 precedentemente ritoccato a 4-2-3-1 o 4-2-2.
Dodici i giocatori che hanno contribuito a collezionare i 25 centri totali, con Mulattieri capocannoniere a 5 per merito degli ottimi assist servitigli da Caso o Insigne che insieme contano 5 reti. Tra i profili di rilievo c’è poi la “vecchia” conoscenza rossoblù Luca Moro: attaccante proveniente dal Sassuolo approdato nell’Italia Under 21.
Non meritano il 1 posto dai su
Invece l’attacco fa ridere?
Chiusi dietro , partono veloci in contropiede.
Molto , molto pericolosi.