Con la vittoria del San Nicola, il tecnico rossoblù ha dimostrato a tutti le qualità che lo contraddistinguono. Ora non si parli più parlare di incarico ad interim
Quella del San Nicola era la partita delle grandi occasioni. Con 50mila tifosi sugli spalti intenti ad incitare i padroni di casa e coprire la voce dei 344 rossoblù che hanno seguito la trasferta del Grifone, la sfida tra Bari e Genoa è stato il palcoscenico perfetto per assistere alla consacrazione di Alberto Gilardino come tecnico rossoblù. Un’incoronazione che, avvenuta nella notte di Santo Stefano, sebbene con un giorno di ritardo è impregnata di carolingia memoria, di quando Carlo Magno nella sera di Natale veniva incoronato Imperatore.
Come scrive La Repubblica, dopo sole quattro gare Alberto Gilardino ha dimostrato di essere molto più che un semplice traghettatore, ma un tecnico capace di prendere sulle spalle il Genoa e portarlo a lottare tra le cime più alte della classifica. Tre vittorie (di cui due di fila contro Frosinone primo e Bari terzo) e un pareggio. Cinque gol fatti, uno solo subito. Un ruolino di marcia che ha permesso al Grifone di riprendere quota e recuperare posizioni fino gradino più basso del podio a sole tre lunghezze dalla Reggina seconda.
Davanti al palcoscenico del San Nicola, Gilardino ha dimostrato ancora una volta di saper leggere ottimamente le gare. Fin dal primo minuto di gioco, con l’inserimento nell’undici titolare di Puscas al posto di Coda: scelta azzeccata visto il gol del rumeno dopo appena 91 secondi. Poi i cambi con il passaggio al 5-3-2 e l’esordio del Primavera Boci subentrato ad un esausto Sabelli. A Bari il Genoa ha avuto ulteriore conferma delle sue potenzialità di pretendente alla promozione diretta e ha scoperto di poter affidare la protezione della sua porta a due portieri di qualità. Tornato in campo a seguito di un attacco influenzale che ha costretto Semper a rimanere a Genova, Martinez si è reso protagonista di una gara importante. Sebbene possa avere più di una colpa nell’occasione del pareggio biancorosso, è lui a regalare i tre punti al Vecchio Balordo con un intervento strepitoso nel finale sul colpo di testa di Salcedo.
Il Genoa chiude dunque un 2022 amaro con un dicembre dolce che cerca di alleggerire il tutto e non può fare altro che aspettare l’inizio del girone di ritorno e vedere quali saranno i rinforzi che giungeranno al Signorini nella finestra di mercato. Nel frattempo, però, al quartier generale rossoblù ci sono già Matturro e Criscito.
Solo un demente può pensare di non confermare Gila…
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