Davanti ai microfoni de Il Secolo XIX, il tecnico ha parlato della nuova avventura che gli si è presentata alla guida del Genoa Women

Arrivato per risollevare le sorti del Genoa Women attualmente impantanato tra le sabbie mobili della zona retrocessione, Antonio Filippini è stato raggiunto dai microfoni de Il Secolo XIX. Ecco le sue dichiarazioni:

SULL’AMBIENTE: “Al mio arrivo ho trovato un gruppo ben allenato, il collega che mi ha preceduto ha fatto un buon lavoro. È la mia prima esperienza con una squadra femminile e non mi sarei mai aspettato di trovare alla ripresa un gruppo così coeso. Con gli uomini, dopo due o tre settimane servono alcuni allenamenti per ritrovare il ritmo”.

SULLA LOTTA SALVEZZA: “Le ragazze ci credono. Dobbiamo ragionare allenamento dopo allenamento sui nostri errori”.

SUL CAMPIONATO: “Dobbiamo partire facendo gruppo e restando tutti uniti. La situazione non è facile. Solo lottando per tutti i 90 minuti riusciremo a salvarci”.

SUL MERCATO: “La società si è impegnato molto. Per integrare i nuovi acquisti dovremo partire dalle cose semplici per poi alzare sempre più il livello”.

SULLA SCELTA DI ALLENARE LA FEMMINILE: “Il calcio femminile mi è sempre piaciuto, mio fratello ha sempre allenato le donne e mia moglie, oltre a d essere allenatrice dei bambini, ha giocato nella squadra di mio fratello. Ho sempre seguito i mondiali e il Brescia. Mi piace l’entusiasmo che ci mettono, ci rivedo i valori di una volta. Inoltre il femminile è un movimento in continua espansione, sta crescendo sempre di più, mentre quello degli uomini è un po’ più statico. Far parte di questo processo di crescita con il Genoa è per me motivo di orgoglio”.

SU CARISSIMI: “Innanzitutto voglio ringraziarla, perchè ha creduto nelle mie potenzialità da allenatore e nella mia persona. Mi ha convinto con il progetto del Genoa femminile, la loro voglia di crescere e puntare a oltre la Serie B”.