Serve anche il contributo dei due attaccanti se il tecnico vuole continuare la lotta per la promozione diretta in Serie A

Lasciato alle spalle ormai da qualche giornata il giro di boa, la Serie B inizia ad entrare nel suo vivo e le partite diventano sempre più decisive per i relativi obiettivi stagionali. Il Genoa, rinato con Gilardino, procede con un secondo posto in solitaria ma, come sottolinea Il Secolo XIX, sebbene la difesa sia il suo maggior punto di forza, l’attacco lascia un po’ a desiderare se deve rappresentare la punta di diamante di una formazione che punta a conquistare la promozione diretta. I numeri del reparto offensivo parlano di appena 28 gol realizzati su un complesso di 110 tiri effettuati nello specchio (0,8). Una percentuale di successo da metà classifica, mentre da ultima posizione e la media di gol realizzati per numero di tiri in porta: 0,22. Il Frosinone ha 0,31. Proprio per questo il tecnico rossoblù – che di come gonfiare la rete ne sa eccome – sta lavorando da settimane su come risolvere questo problema e nel mercato di gennaio ha richiesto innesti incarnatisi poi nelle figure di Salcedo e Dragus: due giovani che ancora non hanno l’istinto del bomber di razza ma che possono essere ben plasmati per l’occasione.

È su di loro che il tecnico punta per rilanciare l’attacco del Grifone. Coda e Puscas sono stati già collaudati e la tecnica di sostituire l’uno con l’altro a gara in corso si è dimostrata efficace. Vedete Benevento con Coda sostituito da Puscas o Modena con la situazione contraria. Al momento Salcedo e Dragus hanno avuto molto poco spazio per mostrare le proprie qualità, con pochi minuti a testa, ma Gilardino chiarisce: “Tutti quanti sono importanti ed è importante che facciano la differenza quando scendono in campo. Tutti si devono sentire dentro il progetto, ma capisco il malcontento di chi gioca poco, sono stato calciatore anche io.”