
Leggenda e bandiera del Genoa e idolo dei tifosi, il Capitano vive ancora nella memoria di tutti i rossoblù
Quest’oggi Gianluca Signorini avrebbe compiuto 63 anni. Arrivato al Genoa nel 1988, ci mise ben poco tempo a diventare l’idolo della Nord e a conquistarsi la fascia da capitano della quale si liberò solamente per tornare nella squadra della sua città natale, il Pisa, per riportare la società tra i professionisti dove meritava di stare. Era l’anno del professor Scoglio che, fiducioso delle capacità del Capitano, dopo un brutto pareggio contro il Cosenza decise di rivoluzionare la squadra mettendo alla gogna i senatori di quel tempo: “Mi prenda Signorini e faccio 50 punti” disse all’allora presidente Spinelli. Il patron rossoblù diede fiducia al tecnico e fu un successo, con il Vecchio Balordo che vinse il campionato di B totalizzando 51 punti (da ricordare che a quel tempo le vittorie valevano 2 punti).
Genovese acquisito, Signorini diede tutto se stesso per il Grifone e non sono mai mancate le dichiarazioni nelle quali ammetteva quanto amasse i colori del Genoa con il quale, collezionò 207 presenze e 5 gol. A Genova creò subito un grande gruppo assieme a Torrente, Bortolazzi, Ruotolo ed Eranio: un legame che si dimostrò letale sul campo e fortemente legato fuori.
Lontano dalla Lanterna, gli viene diagnosticato il Morbo di Lou Gehrig: malattia neurodegenerativa che porta alla paralisi progressiva e totale di tutti i muscoli e dunque alla morte. In un primo momento la malattia lo costringe alla sedia a rotelle, ma in poco tempo finisce a passare le sue giornate su un letto. Perde pure la capacità di parlare e il suo unico modo di comunicare è una macchina capace di rispondere all’impulso dettato dai suoi occhi.
Nel maggio del 2001 scende sul campo del Ferraris davanti a 30mila spettatori che cantano a squarciagola “C’è solo un capitano”. In occasione di quell’incontro, disputato in suo onore, ci sono tutti i compagni e allenatori di una vita: Sacchi, Liedholm, Scoglio e Bagnoli. In un’atmosfera di profonda commozione, con le lacrime agli occhi Signori affida alla voce di sua figlia delle parole indimenticabili per i presenti: “Vorrei alzarmi e correre con voi, ma non posso. Vorrei urlare con voi canti di gioia, ma non posso. Vorrei che questo fosse un sogno dal quale svegliarmi felice, ma non lo è. Vorrei che la mia vita riprendesse da dove si è fermata. Grazie a tutti“.
In seguito alla sua morte, il Genoa deciderà di ritirare la sua maglia, la numero 6, perchè nessuno potesse mai indossarla dopo di lui.
Quest’oggi, giorno nel quale l’Eterno Capitano Signorini avrebbe compiuto 63 anni, il Genoa lo ricorda con affetto: “Per sempre nel nostro cuore, Capitano”.
♾️ Il 17 marzo 1960 nasceva Gianluca Signorini
Per sempre nel nostro cuore, Capitano ❤️ pic.twitter.com/z4zmwdOUFR
— Genoa CFC (@GenoaCFC) March 17, 2023
