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Gilardino: “Ogni volta che arrivo allo stadio mi emoziono”

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Alberto Gilardino ha concesso una lunga intervista al Secolo XIX, ecco le sue principali dichiarazioni riportate di seguito

L’allenatore del Genoa Alberto Gilardino ha concesso una lunga intervista al quotidiano Il Secolo XIX sul prato del Ferraris, dove venerdì i rossoblù torneranno di scena contro la Reggina. Ecco le sue dichiarazioni.

SULLA SOSTA. “È stata una settimana importante per recuperare le energie fisiche e mentali. Da lunedì inizieremo a preparare il match con la Reggina. Da parte della squadra c’è molto entusiasmo, ma dobbiamo mantenere i piedi per terra, perseverare in quello che abbiamo fatto e conservare questo spirito battagliero“.

SULLA VOLATA FINALE. “La Serie B è un campionato talmente aperto che se a livello mentale cedi qualcosina fai subito fatica. Noi abbiamo vinto 4-0 con il Cosenza e poi loro sono andati a vincere a Frosinone: questa è la cadetteria. Mi aspetto 8 partite complicatissime. Il Frosinone ha rallentato e abbiam deu squadre dietro con alcuni punti di distacco. Ma dobbiamo pensare soltanto a noi e non guardare la classifica“.

SUL GIOCO. “Avevo visto diverse partite prima di arrivare e mi ero fatto un’opinione, ma dall’esterno tante cose non puoi capirle. Quando sono arrivato ho avuto l’idea di mettere un centrocampista in più e giocare a 3 dietro. La squadra ha valori umani importanti. Abbiamo un mix giusto di giocatori giovani ed esperti che mi ha dato grande disponibilità“.

SULLA DIFESA A 3. “È un’idea che ci dà sicurezza, compattezza e qualità. Però dobbiamo essere sempre pronti al cambiamento, sia a inizio gara che in corso. Il calcio è veloce e dobbiamo essere bravi e veloci anche noi a saper cambiare; i ragazzi si sono adattati bene a tante situazioni“.

SU GUDMUNDSSON. “È un giocatore estroso, bravo a ricercare lo spazio per ricevere palla e dotato di un controllo orientato in avanti imprevedibile. Secondo me, però, anche in questo caso prevale il noi, perchè è la squadra che riesce a innescarlo bene“.

SULLA CHIAMATA DEL GENOA. “Ho provato una grandissima emozione. È stato bello tornare al Ferraris e soprattutto arrivare al Pio e incontrare una squadra così importante. Allenare il Genoa è emozionante, ogni volta che arrivo allo stadio e ci sono 25/30 mila persone percepisco qualcosa nella pancia. Lo ripeto sempre ai miei ragazzi, quando giochiamo in casa dobbiamo sempre avere questa sensazione. È il DNA del Grifone“.

 

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1 anno fa

🟥🟦

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1 anno fa

Anche noi Gila.. Ci emozioniamo.. Grande!! ❤️💙🔝🔝👏👏👏👏

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