Nuova modifica per quanto riguarda il comportamento che un estremo difensore deve seguire in occasione di un penalty
“Nino non aver paura di sbagliare un calcio di rigore”. Così cantava Francesco De Gregori raccontando del duello di nervi tra portiere e calciatore combattuto nel raggio di soli undici fatidici metri. Un duello che ha sempre lasciato con il fiato sospeso milioni di appassionati, ma che negli anni è diventato sempre più una lotta impari dove ad avere continui vantaggi è stato colui che i rigori li deve calciare.
Perchè in fondo nel mondo del calcio il protagonista è l’attaccante, quello che fa esplodere in gola l’urlo di gioia di grandi e piccini. Mentre, il portiere, è il cattivo di turno. Quello che con un balzo felino nega i festeggiamenti e penalizza la sfida di spettacolarità. Un guastafeste, insomma. In fin dei conti una bella partita è quella dove ci sono tanti gol, non tante parate.
Ed è così che nel tempo i portieri hanno avuto sempre più obblighi e doveri, assumendo sempre più le fattezze di un condannato abbandonato a sé stesso dinnanzi al suo boia. Prima il divieto di spostarsi dalla linea di porta. Poi di toccare pali, traversa o porta fino all’esecuzione del tiro. Ora la nuova modifica sul suo codice disciplinare.
Come riportato da Calcioefinanza, l’Ifab (International Football Association Board), ovvero l’organo internazionale che decide le regole del gioco del calcio, ha ufficializzato le nuove norme che andranno in vigore dalla stagione 2023/24.
Tra queste, ad interessare gli estremi difensori è la Regola 14 che cita: “Calcio di rigore: il portiere deve rimanere sulla linea di porta, di fronte al calciatore, tra i pali, senza toccare i pali, la traversa o la porta, fino a quando il pallone non è stato calciato. Il portiere non deve comportarsi in modo da distrarre ingiustamente il calciatore, ad es. ritardare l’esecuzione del tiro o toccare i pali, la traversa o la porta. Il portiere non deve comportarsi in modo da non mostrare rispetto per il gioco e per l’avversario, cioè distraendo ingiustamente il calciatore”.
