La sfida di stasera contro gli amaranto di Inzaghi rappresenta il primo passo del difficile rush finale verso la promozione
Non solo dare continuità agli ottimi risultati portati avanti fin qui ed interrotti solamente dalla sosta per le Nazionali. Stasera il Genoa scenderà in campo anche per riscattare la sconfitta del Granillo. Davanti ai 30mila tifosi che hanno risposto “presente” all’appello del club rossoblù, Gilardino e giocatori affronteranno una squadra ferita e pronta a mordere al primo momento di distrazione. “Dovremo essere bravi a farci trasportare dal pubblico senza però perdere lucidità ed equilibrio” aveva detto il tecnico alla vigilia del match.
Come scrive Il Secolo XIX, quella di stasera rappresenta il primo passo che il Genoa deve compiere in questo rush finale il cui traguardo vuole dire promozione diretta in Serie A. Si tratta di un percorso a ostacoli difficile e ancora tutto da decidere, perchè le inseguitrici non si sono arrese e tengono il fiato sul collo del Grifone. Per battere la Reggina, Gilardino ha studiato diverse alternative, dovete anche alle tante assenze per infortuni. “Dovremo essere bravi nelle marcature preventive, sarà necessario giocare da squadra” spiega il Violinista “cerco di mettere sempre i ragazzi nelle migliori condizioni per affrontare chiunque. La gara di stasera sarà tosta”.
Dall’altra parte della barricata, Inzaghi si presenta con ancora le ferite degli ultimi tre ko, apice di un blackout che ha fatto precipitare in classifica gli amaranto. “Io e Gila abbiamo vissuto anni vincenti al Milan” racconta Superpippo “conosce molto bene la categoria e per questo ci siamo preparati al meglio per affrontarlo”. La Reggina attuale è la pallida ombra di quella di inizio campionato, ma il tecnico non cerca alibi: “Dobbiamo mantenere le certezze create in questi mesi e lavorare con sacrificio. Non sono i moduli a fare la differenza, sono gli atteggiamenti”.