Calcio Genoa
Sito appartenente al Network
Cerca
Close this search box.

Caso Portanova, parla la ragazza: “Ho copiato la testimonianza”

La risposta del calciatore tramite un post su Facebook: “Mi domando come mai questa cosa esca solo ora”

Sorgono nuovi dettagli riguardo al caso Portanova. Condannato in primo grado di giudizio per violenza sessuale di gruppo ai danni di una giovane studentessa. Proprio la vittima ha scritto una lettera all’edizione di Siena del quotidiano “La Nazione” affermando: “Dopo la condanna del tribunale è stato istituito un tribunale mediatico. Dove sono stata giudicata come una ragazza facile, una poco di buono. Non ci sto, dai giudici è emersa la verità di quello che è successo quella sera. Il testo copiato? Sì, ho preso spunto da una ragazza che aveva subito un abuso e mi sono immedesimata in lei”.

La giovane poi prosegue: “Sono a rispondere a una conferenza stampa, per rispondere a chi potrebbe credere più alle parole di qualcuno rispetto all’esito di un primo grado di giudizio. Per rispondere a voi, che per salvare l’immagine continuate pubblicamente a fare dichiarazioni del tutto distorte. Perché rispondere? Perché scrivere? Perché oltre a ciò che ho dovuto subire nella notte tra il 30-31 maggio 2021, mi ritrovo oggi di fronte a qualcuno che tenta di affossare la mia persona e mettermi in cattiva luce”.

La lettera continua con la ragazza che evidenzia come non cercasse la il clamore mediatico: “Se solo sapeste – aggiunge – quanto sia stato difficile per me riuscire anche solo a denunciare. Vi chiederete il perché. Denunciare significava dover ammettere, dover accettare il fatto che tutto era realmente successo. Ma soprattutto denunciare una violenza sessuale significava dover affrontare anni di svalutazioni, di insulti, anni in cui avreste provato a dire che era un gioco e che ero d’accordo. Denunciare significava affrontare processi, udienze, dover leggere articoli su articoli di giornale, dover affrontare le calunnie più malvagie. Significava dover rivivere ogni volta quei momenti, avvocati che avrebbero tentato di rigirare ogni mia frase contro di me, che avrebbero tentato di farmi inciampare e di mettermi in difficoltà, che avrebbero provato a stravolgere il senso delle mie parole”.

Poi il ricordo di quanto accaduto quella notte: “Quando il 1 giugno mi sono svegliata con la polizia in casa, non avevo neanche il coraggio di fare i vostri nomi… dopo quella notte e una giornata passata in pronto soccorso sarei voluta solo sprofondare in un abisso fatto di amnesia. Grazie alle persone vicine ho trovato la forza di parlare, di raccontare, di comprendere che il problema non ero io, il problema non era stata la mia scarsa forza fisica che mi aveva impedito di reagire con potenza, la colpa non era la mia, la colpa non era quella di non aver finto abbastanza bene di svenire sperando che mi lasciaste in pace, la colpa non era quella di essermi fidata di qualcuno a cui credevo di piacere anche solo un po’, la colpa non era di aver smesso di lottare fisicamente e di non aver urlato. Ho fatto quel che andava fatto perché sapevo che se mi fossi tenuta tutto dentro, mi avrebbe divorata viva. Ho fatto ciò che andava fatto per me stessa, ho ritrovato quell’amor proprio che credevo perso. E si sa, è normale star male, anche dopo aver fatto la scelta giusta. Ho desiderato spegnermi. Mi sono chiusa in un guscio di silenzio e freddezza, nessuno doveva chiedere, nessuno poteva sfiorarmi, anche solo farmi una carezza, nessuno. Ricordo di aver abbracciato mio cugino per primo e di avergli detto ’mi fa male tutto”.

E conclude: “I farmaci mi hanno trasformata per mesi, ma mi hanno aiutata, il dolore negli occhi dei miei genitori non lo dimenticherò mai come l’affetto e l’aiuto di persone insospettabili. Ad oggi, dopo essermi vergognata di me per mesi per aver dato fiducia ad uno come te, non posso che essere fiera di aver intrapreso questa strada. Per me stessa e per tutte le altre persone che sarebbero potute cadere in questa trappola. Sono fiera di me, di quanto fatto, di chi mi è stato vicino, di essermi ritrovata quando credevo di non poter sopravvivere. Cerco di riprendere la mia vita in mano giorno per giorno e di andare avanti. Ogni volta le vostre dichiarazioni mi fanno sprofondare di nuovo nel dolore e provocano tempeste mediatiche che mio malgrado mi coinvolgono”.

Alla lettera a cuore aperto della ragazza è arrivata subito la risposta su Facebook del calciatore che riconosce le motivazioni che l’hanno portata a copiare la testimonianza della vittima americana, ma non nasconde dubbi sulle ragioni per le quali questi dettagli siano usciti solo adesso, per merito del lavoro del suo legale: “Questa mattina ho avuto modo di leggere per mezzo stampa una lettera firmata dalla controparte, non c’è nulla di male nell’ammettere “di aver copiato il dolore”, non c’è nulla di male nel non dirlo” scrive il centrocampista “Ammesso e concesso che il dolore di una persona possa essere similare a quello di un’altra tanto da ‘prenderne in prestito’ le parole ai fini di una deposizione non riesco a comprendere il motivo per cui non si è mai fatto cenno alla vicenda della ragazza americana fin quando il mio legale, attraverso un lavoro scrupoloso e attento, ha smascherato questa abile opera di copiatura. Ciò detto, mi sorgono dei dubbi, anche legittimi: se non si fosse effettuato un lavoro così accurato si sarebbe mai pervenuti ad associare la versione con quella della reale vittima americana?”. 

E conclude: “Hanno usato tanti nomi per tutelarti ma le tue storie sui social son sembrate subito esplicite, non per i like, non per le condivisioni, semplicemente perché in un momento come questo la tua priorità è stata quella di farti dei selfie inquadrando il bracciale dell’ospedale e associandolo ai giornali che scrivevano il mio nome. È tutto normale, chiunque avesse voluto evitare la mediaticità si sarebbe comportato esattamente così”.

Subscribe
Notificami
guest

4 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments
Commento da Facebook
Commento da Facebook
1 anno fa

Non mi piace questa ragazza…perché copiare un’altro processo non hai una tua verità…di sicuro vada come vada ha rovinato la carriera al giovane…

Commento da Facebook
Commento da Facebook
1 anno fa

Non capisco, non aveva la sua verità? Perché ha copiato quella di un altro processo? Mah! Questo, ovviamente, aldilà di quanto verrà accertato.

Commento da Facebook
Commento da Facebook
1 anno fa

Si ma sulla pelle della gente
C’è solo da chiedersi “cui prodest?”💩💩💩💩💩💩

Commento da Facebook
Commento da Facebook
1 anno fa

E’ una farsa

Articoli correlati

genoa cagliari
Prosegue la prevendita di Genoa-Cagliari, già 29.500 il dato aggiornato sulle presenze al Ferraris: altro...
vitinha
Il bollettino ufficiale del club fa seguito alle parole di mister Gilardino: Vitinha ha ripreso...
cagliari
Al Cagliari manca la vittoria in casa del Genoa da 10 anni, l’ultima, infatti, risale...

Dal Network

  Joe Barone non ce l’ha fatta. Dopo il malore che lo ha colpito domenica pomeriggio,...

  Il mondo del calcio si appresta a introdurre un cambiamento regolamentare di potenziale portata...

Altre notizie