Arrivato in piena crisi, ha trasformato in oro una squadra persa a se stessa. E il Ferraris torna ad essere un bunker
Tutti si aspettavano da lui che si limitasse a fare da traghettatore fino alla sosta natalizia, tappando le falle che la nave Genoa si era procurata con Blessin al timone. Invece Gilardino ha sorpreso anche i più sognatori prendendo con veemenza la guida del Grifone e rilanciandolo nella lotta alla promozione. Colui che doveva essere solo una comparsa è diventato primo protagonista cui si dà il merito di aver fatto da collante tra le due anime rossoblù: quella tedesca rappresentata da Spors e quella mediterranea di Blazquez e Zangrillo.
Come re Mida, Gilardino ha toccato con mano una squadra che sembrava non avere nulla a che fare con la lotta ai primi posti della classifica e l’ha trasformata in oro puro, con successi che si sono susseguiti uno dietro l’altro. E il Ferraris, che con Blessin era tabù, è diventato un fortino dove i rossoblù continuano a macinare punti. Sono 9 le gare disputate tra le sue mura. 8 vittorie e 1 pareggio, tutte accomunate dal fatto che mai una volta Martinez ha dovuto recuperare il pallone dalla propria porta.
Con Gilardino ha ripreso vigore la voce che dal giorno della retrocessione di Serie B urlava “Only One Year”, il mantra trito e ritrito che in era blessiniana pareva avere lo stesso peso di parole lanciate al vento. Il tecnico, non senza l’aiuto del suo staff, trasforma in oro due giocatori sui quali la società aveva puntato molto e che fino al suo arrivo avevano brillato poco e niente. Il primo è Martinez, che dopo aver vinto la concorrenza di Semper, si è preso la porta rossoblù e ha lasciato alle spalle gli anni di panchina in Germania con l’aiuto di Scarpi; il secondo è Coda, che ha ritrovato se stesso dopo un periodo di spaesamento risultando decisivo nella vittoria casalinga contro la Reggina. “Coda ha lavorato per la squadra” ha affermato il Violinista “Ha fatto molto bene, lavorando in appoggio”. In casa Genoa non si parla ancora di Serie A, ci sono ancora 7 importanti partite, ma l’atteggiamento è quello giusto.