Sbravati sottolinea al Secolo XIX l’importanza di costruire nuove strutture per il settore giovanile del Genoa
Il responsabile del settore giovanile del Genoa Michele Sbravati esprime la sua soddisfazione per i 4 esordi di giocatori provenienti dal settore giovanile in questa stagione (Boci, Accornero, Lipani e Agostino), ma sottolinea l’importanza di investire su nuove infrastrutture al Secolo XIX.
SUL LAVORO FATTO IN QUESTA STAGIONE CON I GIOVANI. “Dipende sempre da quelli che sono gli obiettivi e i principi. Creare giocatori professionisti è il nostro lavoro e quando ci si riesce c’è tanta soddisfazione. Con i quattro esordi di questa stagione siamo arrivati complessivamente a quota 34 in 19 anni di attività. Se sommiamo gli anni in cui Accornero, Lipani e Agostino sono stati con noi arriviamo a 31. Vuol dire che con ognuno di loro hanno lavorato almeno 6-7 tecnici. Grande merito va anche a chi lavora un po’ nell’ombra, da Andrea Bianchi a tutti i suoi tecnici che costruiscono dal basso“.
SULL’IMPORTANZA DI INVESTIRE IN INFRASTRUTTURE. “Dieci anni fa il confronto c’era con i top club come Juve, Milan e Inter, ora troviamo realtà come Benevento, Spal, Sassuolo, Bologna, Spezia e Monza che prima non c’erano. Il 70-80% di questi club ha fatto investimenti importanti e la società è perfettamente consapevole che questo è il nostro tallone d’Achille. Il nostro lavoro viene riconosciuto perché il rapporto tra strutture e giocatori che poi diventano professionisti è alto (179 in 20 anni circa) ma non è semplice avere squadre che giocano in 6-7 campi diversi distanti anche 35 chilometri l’uno dall’altro“.