L’ex direttore generale ha raccontato i retroscena sulla vendita di Piatek e consiglia alla società di puntare sul ritorno del polacco

L’ultima volta che Piatek ha vestito la maglia del Genoa, Giorgio Perinetti guidava il dietro le quinte del Grifone nel ruolo di direttore generale. Dopo anni da quella stagione, i microfoni de Il Secolo XIX hanno raggiunto l’esperto di calcio.

SUL RITORNO DI PIATEK: “Fossi nel Genoa, lo prenderei. Ha fatto fatica da quando è andato via da Genova, ma in rossoblù potrebbe ritrovare gli stimoli giusti”.

SUI PROBLEMI COL GOL DOPO IL GENOA: “Sicuramente dopo la partenza dal Genoa non ha più trovato le giuste condizioni per ritrovare la doppia cifra. Il Genoa potrebbe pensare a riformare la coppia con Kouamè”.

SULL’ACCOPPIATA CON KOUAMÈ: “Durante gli allenamenti ci siamo resi conto che Piatek non sbagliava un tiro e Kouamè era un perfetto uomo assist. Si completavano, quindi decidemmo di farli giocare assieme”.

SULLA CESSIONE DI PIATEK: “Non mi pento di averlo venduto. Per quel tempo si trattò di un’operazione giusta per i prezzi che erano in ballo. Capisco la delusione dei tifosi, ma il suo rendimento dopo il trasferimento ci ha dato ragione. Ha fatto fatica, ma penso che ora prenderlo sarebbe un affare”.

SU GILARDINO: “Non mi ha sorpreso la sua conquista della Serie A. Avevo visto di cosa fosse capace già quando abbiamo lavorato insieme a Siena. Pagò con l’esonero alcuni problemi ambientali, ma avrebbe meritato di andare avanti.”.

SUL PROSSIMO ANNO IN SERIE A: “Credo che per un allenatore giovane come lui sia paradossalmente più facile adattarsi alla Serie A piuttosto che alla B. Gila ha avuto una squadra forte, ma è stato bravo a creare gruppo. Mi ha convinto fin da subito, al contrario di Blessin”.