L’approfondimento odierno dell’edizione genovese di Repubblica dedicato al Genoa si concentra sulle operazioni in uscita realizzate nella scorsa sessione estiva di calciomercato dal ds Marco Ottolini e dal suo staff. In totale, il costo del lavoro si è ridotto di 15 milioni di euro e le cessioni complessive sono state 34.
Di queste 34 cessioni, moltissimi sono stati i prestiti: Pajac, Melegoni, passando per Coda e Aramu ceduti in prestito ma con obbligo di riscatto già fissato rispettivamente a Cremonese e Bari. Anche per Cassata, approdato allo Spezia, la modalità di trasferimento è stata la stessa. Il caso più clamoroso di un giocatore non ritenuto all’altezza della Serie A e ceduto in prestito dal Genoa è quello di Vittorio Parigini. Con sole 4 presenze in maglia rossoblu all’attivo, l’ex Torino guadagnava comunque un milione a stagione, gravando non poco sulle casse del Grifone.
A titolo temporaneo, però, sono stati ceduti anche giocatori promettenti e ritenuti in grado di ritagliarsi un posto nel Genoa del ‘futuro’. È il caso di Accornero, Marcandalli e De Benedetti, piazzati al Pescara, alla Reggiana e al Mantova.
Infine, nel corso dell’ultima finestra di mercato ci sono state da parte del Grifone anche cessioni a titolo definitivo. La partenza di Semper in direzione Como è fruttata un milione e mezzo; l’approdo di Luca Lipani al Sassuolo ha significato una ottima plusvalenza. Anche Yayah Kallon, riscattato dal Verona dopo la salvezza, ha portato 2 milioni a rimpolpare il tesoretto rossoblu.
Per 1,5 mln Semper andava tenuto … è decisamente più qualitativo di Martinez.
I regali di preziosi
Ovvio tutti possono fare affari meno la Juve lei ruba, ormai é un refrain.