Carlo Odorizzi, ex centrocampista del Genoa tra il 1978 e il 1981, trentino di Cles e compaesano dell’attaccante rossoblu Andrea Pinamonti, ha parlato ai microfoni de Il Secolo XIX. Ecco le sue parole.
ODORIZZI. “Non è facile che venga fuori un calciatore in Val di Non. Col Sudtirol in B le cose sono un po’ cambiate, prima non c’era attenzione. Io sono stato il primo professionista. Pinamonti? Ero assessore allo Sport nella valle. Mi venne l’idea di fare una selezione con i giovani più forti del territorio, da lì Andrea andò a provare col Chievo e lo presero. Aveva i numeri, delle doti in più: il senso della posizione, come trattava il pallone, lottava e se prendeva palla faceva sempre gol. Attaccante nato. E il suo non è un ruolo facile, ti valutano solo per i gol, si guarda poco la prestazione, lui la fa sempre. È maturato molto, ha 25 anni e gli ultimi campionati gli sono serviti. È cresciuto come giocatore e come uomo, vedo grande personalità. Ed è più tosto fisicamente. La prima volta che venne al Genoa andammo a trovarlo a Neustift col papà, Massimo, che conosco benissimo visto che abitiamo a pochi chilometri di distanza. Andrea era già contento allora di essere in rossoblù, forse anche per i miei trascorsi. È una maglia che sente. Ma quando giochi con la Nord e vedi gente sugli spalti che per il Genoa ci vive, credo sia inevitabile“.