Andrea Pinamonti, attaccante del Genoa tornato a vestire la maglia del Grifone nel corso di questa estate dopo la partenza in direzione Atalanta di Retegui, ha parlato ai microfoni de La Gazzetta dello Sport in una lunga intervista. Ecco le sue dichiarazioni.
SUL SECONDO ESORDIO COL GENOA. “È stato come lo volevo, ma non come me lo aspettavo, perché non è mai facile arrivare in un gruppo nuovo. E serve tempo per conoscere bene quello che chiedono mister e compagni. Nel complesso è andata molto meglio del previsto“.
SULLA TRATTATIVA. “Sì, abbastanza veloce, in verità. Conosciamo le dinamiche del mercato: può restare tutto bloccato per molto tempo, poi basta un piccolo episodio e la situazione si sblocca. Così è successo: sono stato molto contento di ricevere la chiamata del Genoa, perché conosco l’ambiente ed ero animato da una grande voglia di rivalsa“.
SULLA PRIMA ESPERIENZA AL GENOA E SULLE DIFFERENZE CON OGGI. “Fu tutto complicato. I ripetuti cambi di allenatore, l’esplosione del Covid, il lungo stop del campionato, poi tanti episodi che avevano reso la stagione tutt’altro che facile. Non solo: io ero all’epoca un altro tipo di giocatore e di persona, si trattava della mia secon- da esperienza in A dopo Frosinone. Avevo ven- t’anni, adesso sono diverso e appunto per questo voglio fare molto meglio di allora. Ho 5 anni di esperienza in più: ad eccezione dell’anno con l’Inter in cui avevo giocato meno, questo tempo mi è servito per migliorare. E poi ho avuto ottimi maestri sulla mia strada, oggi sono un giocatore migliore sotto tutti i punti di vista“.
SULL’AMBIENTE E LE ASPETTATIVE. “Un gruppo di bravissimi ragazzi: sono stato accolto subito con entusiasmo. Durante la trattativa anche Gilardino mi aveva chiamato per esprimermi il suo pensiero. Un attestato di fiducia che mi aveva fatto piacere. E poi intorno a noi c’è una società seria che lavora bene. Qui lo spogliatoio è formato da bravissimi ragazzi, non ci sono teste calde. Ho aspettative molto alte riferite a questa stagione. La doppia cifra me la impongo, il gioco di Gilardino è molto propositivo e rappresenta un vantaggio per noi attaccanti”. E poi l’intesa con Vitinha funziona, siamo diversi, ma complementari: un vantaggio“.
SU GILARDINO. “Abbiamo parlato di quello che chiede lui ai giocatori, specialmente alle punte. Per la prima volta in carriera sono allenato da un ex attaccante. Approfitterò dei suoi insegnamenti. Ma non mi ha dovuto convincere: ‘Sei il prototipo di giocatore che cercavo’. È bastato per capire che tornare era la scelta giusta”.
SULL’OBIETTIVO STAGIONALE INDIVIDUALE E DI SQUADRA. “Per come la vedo io, bisogna sempre puntare a migliorarsi e vale anche in questo caso. Sono ambizioso, ovvio che fare bene nel Genoa può aiutarmi anche pensando alla maglia azzurra, un’aspirazione che bisogna avere“.
SULLA RETROCESSIONE COL SASSUOLO. “Quella è stata una grande delusione, mai ci sa- remmo aspettati che il campionato potesse finire così. Purtroppo il calcio è anche questo, ma dovrò ringraziare sempre il Sassuolo, che mi ha offerto la possibilità di giocare due anni ad alto livello in A“.
Si , ma , fategli dei cross dal fondo .
tranquillo altra retrocessione