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Antonelli: “Che stadio, mi sono commosso”

Antonelli

Luca Antonelli, ex capitano del Genoa, racconta Genoa-Reggina vista dalla tribuna e il suo incontro con la squadra

Luca Antonelli, ex giocatore e capitano del Grifone, ha rilasciato un’intervista al Secolo XIX. L’ex compagno di squadra di mister Gilardino era al Ferraris per assistere a Genoa-Reggina e, dopo la partita, ha incontrato la squadra. Ecco le sue dichiarazioni.

SUL FERRARIS. “Mi sono commosso nel vedere lo stadio così pieno, ho ritrovato quell’entusiasmo e quell’amore per questa squadra che avevo sentito negli anni in cui ho vestito la maglia rossoblù, indossando anche la fascia da capitano“.

SU GILARDINO. “Gila è un grande, mi sono messo dietro la sua panchina e l’ho osservato durante tutta la partita. Alla fine gli ho detto che non l’avevo mai visto così agitato. Non ha iniziato ad allenare da tanto ma nelle esperienze precedenti ha sempre fatto bene. E quando lo hanno mandato via (a Siena, ndr.) non meritava l’esonero“.

SUL FUTURO. “Dopo aver smesso mi sono goduto un po’ la famiglia, a giugno inizierò il corso allenatori. Mi sta venendo voglia di allenare, anche vedendo quanto bene stanno facendo tecnici giovani come Gila e Palladino. Ho visto un po’ di allenamenti di Gasp e Pioli, anche dello stesso Palladino a Monza. Nelle prossime settimane affiancherò anche Gila a Pegli“.

SUL GENOA OGGI. “È una squadra forte, unita, compatta. Dietro sono tignosi e non prendono gol. Poi davanti c’è Gudmundsson, che a me piace tantissimo, senza dimenticare Coda che sa fare sempre gol. Poi Sturaro e Criscito, con la loro intensità“.

SU CRISCITO. “Non sembra uno che sta per smettere. Ma vuole chiudere con la serie A e non ci sarebbe conclusione migliore per uno come lui. L’anno scorso, con il rigore sbagliato, non è stato fortunato, ma già la settimana dopo contro la Juve ha dimostrato la sua personalità“.

SU MARCO ROSSI. “Era tanto tempo che non lo vedevo, adesso fa il dirigente ed ha il Genoa sempre nel suo cuore; poi, quando non sei in campo, soffri ancora di più, non ti puoi sfogare. A fine partita l’ho visto veramente contento: era un risultato importante e il giorno dopo era il suo compleanno, gli hanno fatto un bel regalo“.

 

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