Intervistato dal magazine OutPump, Albert Gudmundsson ha fatto un bilancio della sua avventura in Liguria fino ad ora
Albert Gudmundsson, intervistato dalla rivista OutPump, ha rilasciato alcune dichiarazioni interessanti sulla sua vita a Genova e sull’ambiente rossoblù, ad un anno di distanza dal suo trasferimento al Genoa. L’islandese si è soffermato anche sui suoi primi anni di carriera e sul suo rapporto col padre, ex calciatore, Gudmundur Benediktsson. Ecco cosa ha detto.
SUL CIBO. “Prima di arrivare qui a Genova sapevo che il cibo italiano era davvero buono e adesso lo so per certo: pasta col pesto e focaccia, ad esempio, per me sono estremamente buone, anche se posso mangiarle raramente, per via della mia dieta“.
SUL PRIMO ANNO A GENOVA. “Quando sono arrivato oltre un anno fa non sapevo davvero cosa aspettarmi, è successo tutto molto in fretta da quando sono venuto a conoscenza dell’interesse del club a quando ho firmato. Non avevo fatto nessuna ricerca sulla città prima di trovarmici, e devo dire che questo anno è stato grandioso. La mia vita qui sta andando alla grande, soprattutto considerando i benefici di vivere in città e avendo la possibilità di raggiungere tutto molto velocemente: una passeggiata in centro o verso il mare, ma anche la strada per recarmi agli allenamenti. Poter impiegare due minuti a piedi per prendere un caffè mi fa sentire parte della città, questo è molto importante per me“.
SUGLI ANNI PRECEDENTI. “I miei primi ricordi calcistici sono legati agli allenamenti con mio papà tra Islanda e Belgio e sin da subito ho avuto come obiettivo quello di diventare un calciatore come lui. Finita la scuola sono andato in Olanda perché sapevo quanto fossero validi i loro settori giovanili. Lì sono rimasto ben otto anni giocando per tre diversi club“.
SUL RAPPORTO COL PADRE. “Tra me e mio padre non c’è mai stata competizione, quanto piuttosto il desiderio di seguire i suoi passi. Ad oggi i risultati dicono che ci sono riuscito. Lui infatti era un bravissimo calciatore, ma molto sfortunato con gli infortuni“.
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