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Il pagellone di fine anno: portieri e difensori

portieri

I voti della nostra redazione all’annata della rosa rossoblù: in questo articolo affrontiamo il capitolo di estremi difensori e pacchetto arretrato

Le pagelle della redazione di CalcioGenoa.it alla stagione dei giocatori del Genoa. In questo articolo analizziamo la stagione dei portieri e dei difensori.

Portieri

Martinez 7.5: parte come titolare designato sotto la gestione Blessin, periodo in cui alterna prestazioni abbastanza convincenti ad alcune lacune, soprattutto nelle uscite alte e nel gioco con i piedi. Le incertezze mostrate e qualche problema fisico portano il tecnico tedesco a preferigli Semper, e anche Gilardino mantiene questo tipo di gestione appena arrivato sulla panchina della prima squadra. Poi, a Bari, Martinez ha la sua chance di riscatto, complice un’indisponibilità del compagno, e ripaga la fiducia con una paratissima. Accompagna altri interventi miracolosi e importanti, come contro Venezia o Reggina, a una crescita nei suoi punti deboli, che lo rendono un portiere maturo e completo a fine campionato.

Semper 6.5: avrebbe tranquillamente la qualità per fare il titolare in qualsiasi altra squadra di questo campionato, e lo ha dimostrato nelle occasioni in cui è stato chiamato in causa. A gennaio aveva l’opportunità di cambiare casacca, ma il fatto che sia rimasto pur sapendo di non essere più la prima scelta denota serietà e attaccamento.

Agostino 6: gioca un minuto scarso all’ultima giornata, ma Gilardino lo elogia comunque in sala stampa per la sua professionalità e per il suo ruolo all’interno del gruppo. L’esordio è un premio per queste qualità.

Difensori

Dragusin 7.5: il giocatore più impiegato dal Genoa in termini di minutaggio, praticamente onnipresente. Quattro reti segnate, tutte pesanti. Il secondo difensore ad aver segnato di più in questa Serie B. Strapotere fisico, dominante negli anticipi, nei contrasti e nel gioco aereo, cambia nettamente passo quando Gila adotta la difesa a 3. Dovrà essere indiscutibilmente parte integrante della spina dorsale da cui costruire un organico adatto alla Serie A. Ed è un classe 2002…

Vogliacco 7:una crescita esponenziale e memorabile la sua. Blessin non lo vedeva molto, soprattutto nella difesa a 4. Con la nuova gestione, e complice qualche problema per Bani, acquisice sempre maggiore importanza nelle gerarchie, tirando fuori prestazioni di grinta e determinazione impressionanti. Gila se lo inventa centrale del terzetto difensivo e da lì non si schioda più. Le lacrime di gioia dopo il fischio finale con l’Ascoli sono un indizio del suo spirito e fanno ben sperare per il futuro.

Bani 7: stagione da gladiatore la sua. Con la sua esperienza maturata su campi importanti in massima serie, è il vero condottiero della difesa. La sua lotta estenuante su ogni pallone, purtroppo, lo porta anche ad avere acciacchi fisici che, in qualche occasione, lo condizionano, ma reagisce sempre. Un esempio di ciò è il brutto infortunio patito contro la Reggina, dopo il quale è già in campo, operato e con maschera, a soli 7 giorni di distanza. Segna anche due gol importanti, a Modena e in casa con l’Ascoli.

Sabelli 7: spesso indicato come uno dei capri espiatori quando le cose non andavano bene nella prima parte di stagione, si rivela poi fondamentale con il suo impegno e voglia di lottare per la maglia, che sia a destra o a sinistra, da terzino o da esterno a tutta fascia. Un altro ‘totem’ inaspettato di questo gruppo. E ogni tanto tira fuori dal cilindro anche giocate importanti, come il gol contro il Bari, il rigore conquistato contro l’Ascoli, l’assist per Puscas a Benevento.

Criscito 6.5: rimpatria a dicembre dal Canada con il preciso intento di chiudere un cerchio. Si allena da solo a Pegli per ritrovare la condizione, poi si tessera a gennaio. Inanella 16 gettoni, da subentrato e titolare, che si rivelano fondamentali soprattutto quando il Grifone inizia a patire tanti infortuni. Regala e si regala la vittoria sul Bari con l’ultimo gol in carriera e appende gli scarpini al chiodo.

Hefti 6: difficile dare una valutazione chiara con una stagione così pesantemente condizionata dai problemi fisici. Rimane a mezzo servizio per praticamente tutta l’annata. Le poche volte che è stato bene, però, ha fatto vedere di essere un esterno di qualità. La Champions League non l’ha giocata per caso.

Haps 6: uno dei rimpianti più grandi. Con la maglia del Venezia aveva dato filo da torcere a quelli che a breve sarebbero diventati i suoi compagni. Quando è arrivato ha dovuto rimanere ai box per una lunga squalifica e, quando finalmente aveva iniziato a giocare e a mettersi in mostra, è arrivato il brutto infortunio. Nella festa finale post-Bari lo abbiamo visto correre: ci sono buone speranze per il futuro.

Pajac 6: era il titolare designato sulla sinistra, aveva iniziato bene la sua stagione, poi, anche per lui, è arrivata la stangata del lungo stop. Da valutare anche lui per il prossimo anno.

Boci 6: uno spezzone a Bari e una mezz’ora scarsa a Modena sono troppo poco per valutarlo oggettivamente. È giovanissimo e potrà ritagliarsi il suo spazio.

Czyborra 5.5: mai ben inserito nelle gerarchie, nè sotto la gestione Blessin nè, tantomeno, con Gila. Un infortunio al ginocchio mette fine alla sua stagione anzitempo.

Matturro 5.5: lo vediamo all’opera solo una volta in uno spezzone a Benevento.

 

 

 

 

 

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