Albert Gudmundsson ha rilasciato un’intervista al Secolo XIX direttamente dal ritiro del Genoa a Moena

Albert Gudmundsson, attaccante del Genoa attesissimo al banco di prova della sua prima stagione completa in Serie A, si sta allenando a Moena con il resto dei compagni. Proprio dalla Val Di Fassa ha rilasciato un’intervista al Secolo XIX. Ecco le dichiarazioni di Gudmundsson.

SULLA SUA PERMANENZA. “Ho un contratto con il Genoa e sono molto contento di vestire questa maglia, non vedo l’ora di tornare a giocare in Serie A con il Grifone. Ce la siamo guadagnata con una grande stagione e vogliamo rimanerci“.

SULLA SUA CONDIZIONE. “Non ho mai smesso di allenarmi, anche in vacanza. Mi sento bene, ho tanta voglia di vivere una grande stagione. E vorrei riuscire a segnare un po’ di gol in più, anche per dare una mano alla squadra in questa stagione che si annuncia molto impegnativa“.

SU GILARDINO E SUL RUOLO. “Mi ha dato maggiore libertà, mi ha cambiato ruolo e modo di giocare. È stato un grande attaccante e mi sta aiutando molto a capire quali sono i movimenti giusti da fare in campo, quali sono quelli in grado di farmi rendere al meglio. Mi dà tante opzioni, sta poi a me in campo scegliere di volta in volta quella migliore per la squadra. Mi piace giocare tra le linee, tra centrocampo e attacco, muovermi tra le linee. Da numero 10 ma anche da seconda punta, come sto facendo negli ultimi mesi qui al Genoa“.

SULLA SERIE A. “In Serie B eravamo abituati a comandare il gioco, a imporci, ad avere possesso palla. In Serie A avremo parecchie partite in cui non saremo noi a comandare il gioco, soprattutto quando affronteremo le grandi squadre. Dobbiamo essere bravi ad adattarci in fretta, a cambiare mentalità“.

SULLA NUOVA CAPIGLIATURA. “Ne avevamo parlato la scorsa stagione e con Hefti abbiamo mantenuto l’impegno. Invece Morten (Frendrup) ci ha pugnalato alle spalle, si è tirato indietro“.

SUL SUO PASSATO DA CESTISTA. “Fin da bambino ho praticato tanti sport, non solo il basket. E l’ho fatto per migliorare movimenti e coordinazione, credo che nel mio modo di giocare tutto questo si veda“.