Nell’edizione odierna del Secolo XIX compare una lunga intervista al centrocampista del Genoa classe 2001 Morten Frendrup. Fuori dal campo un ragazzo timido, quando gioca il miglior ruba-palloni della Serie A. Il danese racconta: “Quando vedo la palla, la voglio subito. In campo mi trasformo, si vede un Morten completamente diverso. Divento aggressivo, vado a cercare di conquistare palla. Lotto per i compagni, per la squadra, per il mister, per i tifosi. Sono così, mi trasformo. È una dote naturale. Mi viene istintivo, è il mio stile di gioco. Sono sempre stato così, fin da ragazzino. Entravo in campo e volevo andarmi a conquistare il pallone, toglierlo agli avversari e riportarlo alla mia squadra. Fuori dal campo sono tranquillo, in campo invece mi trasformo”.
SUL RINNOVO. “Sì, tanto. Perché qui mi sento bene. Il Genoa è il posto migliore per me, quello giusto per continuare a crescere. Mi piace tutto, dalla città ai compagni, dal mister alla società. Sento di migliorare ogni giorno, come uomo e come calciatore: questo per me è fondamentale”.
SULLA CRESCITA DEL GENOA. “La squadra è sempre più competitiva, sono arrivati tanti nuovi giocatori e devo ammettere che siamo diventati più forti anche grazie alla retrocessione. Ripartire tutti insieme ci ha dato entusiasmo e consapevolezza. Da quando sono qui non c’è stato un momento in cui ci siamo fermati, la società e la squadra hanno continuato a crescere, passo dopo passo, step by step”.
SULLA SUA SCELTA. “Quando sono arrivato qui ero sicuro della scelta che avevo fatto, la Serie A è uno dei campionati più importanti. I primi mesi sono stati complicati: era cambiato tutto, dallo stile di vita alla lingua. Però piano piano mi sono abituato, ho studiato l’italiano, adesso lo capisco e cerco di parlarlo. In campo invece non ho mai avuto difficoltà, il calcio è un linguaggio universale”.
SULL’EPISODIO CON BARELLA. “Le immagini le avete viste, dal campo a me è sembrato subito che non fosse rigore: sono intervenuto sul pallone, per andare a intercettare il tiro. Però non mi piace guardarmi indietro, con l’Inter non meritavamo di perdere e adesso a Torino vogliamo vincere. Anche se sappiamo che la Juventus è una squadra forte”.
SU GILARDINO. “Mi ha spiegato un po’ di segreti del calcio in Italia, piccoli dettagli che però fanno la differenza e sono importantissimi. Preziosi per uno che arriva da un campionato completamente diverso rispetto alla Serie A”.
SUL PRIMO GOL IN SERIE A. “Li è dove devo migliorare ancora, facciamo tanti allenamenti proprio per riuscire a farmi andare ancora di più alla conclusione. Voglio segnare ancora, è una bella sensazione”.
SUL SUO RAPPORTO CON GENOVA. “Ho girato parecchio la città, è molto bella ma mi affascinano di più i centri più piccoli come Bogliasco, Camogli, Arenzano, Portofino. Appena ho un po’ di tempo mi piace andare in giro per conoscerli”.
Lo vorrei capitano e a vita nel Genoa ma so che non sarà possibile.
Si stava allenando a rotolare fuori dalla Champions
Sei il nostro orgoglio ❤️💙
Grazie ❤️💙
Grande morten 👍❤💙
Leader❤️💙
Bravo Morten!
Bravo. Complimenti.