La studentessa se n’è andata la scorsa notte, lasciandosi alle spalle l’associazione per la quale ha lottato fino all’ultimo giorno

Sofia Sacchitelli è venuta a mancare la notte scorsa, sconfitta da quel brutto male di cui era venuta a conoscenza solo neo 2021, quando ormai l’atrio destro del suo cuore ospitava un’enorme massa di cellule tumorali maligne chiamata angiosarcoma cardiaco attualmente considerato a prognosi infausta.

Da allora la giovane, studentessa del quinto anno di Medicina presso Unige, aveva deciso di agire in quanto medico, di non lasciare che la malattia avesse la meglio su di lei senza combattere. Così diede vita a “Il cuore di Sofia” un’associazione attraverso la quale fosse possibile raccogliere fondi da destinare alla ricerca per il male che l’aveva condannata.

“La ricerca chiede tempo ed investimenti, per me non ce n’è più” spiegava Sofia “per questo ho voluto far nascere un’associazione destinata a far sì che la conoscenza e le cure possano proseguire”. Quasi per caso le sue parole, pubblicate sulla pagina Instagram “Il cuore di Sofia” più come uno sfogo personale che come un vero e proprio appello, fanno il giro del web e sensibilizzano migliaia di persone colpite dalla sua storia e desiderose di dare il proprio contributo. Genoa e Sampdoria decidono di dedicare a lei le mute delle divise da gare e metterle all’asta.

La sua iniziativa le fa conferire la medaglia d’oro al merito da parte dell’Università di Genova (prima volta nella storia), viene chiamata dai piani alti della Regione Liguria che la inserisce tra le “donne pioniere”, esempi da seguire durante le celebrazioni dell’8 marzo.

Come ricorda Il Secolo XIX, ad un giorno dalla sua morte è di 100mila la somma raccolta nel giro di poche settimane da Il Cuore di Sofia: un traguardo eccezionale e un insegnamento per tutti noi e per le prossime generazioni. “Un pensiero sentito a tutti i suoi cari. L’Italia ti ringrazia per il tuo coraggio e il tuo esempio. Buon viaggio Sofia” scrive sul proprio profilo Facebook la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

Ieri i ricordi del sindaco Marco Bucci, del presidente della Regione Giovanni Toti e del presidente del consiglio regionale Gianmarco Medusei: “L’obiettivo è proseguire la stradi indicata da Sofia, raccogliere la sua eredità e farla fruttare”.