L’ex giocatore parla del tecnico rossoblù e torna davanti ai microfoni de Il Secolo XIX sul gol annullato contro la Juventus 42 anni fa

Non è ancora passata a Maurizio Ramon Turone il gol annullatogli 42 anni fa in occasione della sfida tra Roma e Juventus. Nonostante sia passato tantissimo tempo, il solo pensiero gli fa ancora ribollire il sangue. Così si è espresso ai microfoni de Il Secolo XIX:

SUL GOL ANNULLATO: “Ci penso molto spesso, capita anche che incontro qualcuno e questo mi fa la battuta. E allora si torna a quel gol annullato che ci avrebbe dato lo scudetto. Ancora mi girano. Lo ricordo perfettamente, Prandelli mi tiene in gioco e colpisco su cross di Pruzzo. L’arbitro però fischia fuorigioco e annulla la rete. Lo vedo, protesto. Ancora non riesco a credere come abbia fatto ad alzare la bandierina. Chissà cosa aveva nella testa… mi faccio tante domande, ma poi smetto perchè poi i cattivi pensieri prendono il sopravvento”.

SUL VAR: “Ovviamente con il fuorigioco semiautomatico un errore come quello non ci sarebbe stato. Però erano altri tempi, alzavi una bandierina e facevi un favore, ma non dico oltre che è meglio”.

SUL CALCIO ANNI 80-90: “Era molto più bello ed è per questo che non riesco più a seguire quello attuale. Non sanno più dribblare, arrivano al limite dell’area e poi tornano indietro. Bisogna ripartire dai settori giovanili insegnando tecnica e l’arte del dribbling. Questo non è calcio”.

SUL GENOA: “È una parte indelebile del mio cuore, se non fosse per la gamba andrei allo stadio, ma i miei nipoti mi tengono sempre aggiornato. Il Genoa è parte di me, sono genoano dalla nascita”.

SU GILARDINO: “Giusto chiamarlo al posto di Blessin ,lo dicono anche i risultati. Ho grande fiducia negli ex calciatori, hanno un qualcosa in più e sanno gestire lo spogliatoio”.

SU ZANGRILLO: “Tifoso da sempre, spesso lo andavo a prendere all’ingresso della tribuna prima di ogni partita. Sono felice sia diventato presidente, è un genoano vero”.